
Cogito Ergo Vet
Formazione Veterinaria
​​Si ringrazia Q.Vet - Q.Diet per aver contribuito in maniera non condizionante alla realizzazione dell'evento.
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L’interesse per questo argomento è dettato dalla recente diffusione delle razze canine a cranio corto, cosiddette brachicefale. Per i colleghi clinici di prima opinione è frequente il riscontro di cani come Bulldog Francese, Carlino e altri tra le taglie piccole. Non sono esclusi i cani di razza media e grande come il Bulldog Inglese, il Bulldog Australiano ed infine il Dogue de Bordeaux, senza contare i meticci. Le motivazioni a sostegno di tale scelta dei proprietari sono forse da ricercare nella forma della testa che per similitudine, come ipotizzato da una review condotta da colleghi inglesi, ricorda la testa di un bambino.
Tuttavia, se tali preferenze hanno probabilmente concorso nella selezione genetica delle razze canine operata negli ultimi due secoli, alcuni riscontri
archeologici mostrano la presenza di cani brachicefali anche nelle comunità
umane di oltre 2000 anni addietro. Di fatto, i vantaggi offerti dalla compressione del diametro longitudinale del cranio si accompagnano ad una serie di inconvenienti anatomici e fisiopatologici che necessitano di accortezze gestionali e nutrizionali. Disturbi respiratori, gastrici, cutanei ed altri, sono infatti un frequente reperto clinico, come dimostrato da numerosi studi osservazionali. La relazione si pone l’obiettivo di attirare l’attenzione su questi pazienti suggerendo delle strategie nutrizionali utili a favorire il mantenimento del loro benessere generale, sebbene nei casi più severi debbano essere accompagnate da una correzione chirurgica.

